C00/00840
Viviani Ida
Ida Viviani
Il fondo è stato donato da Ida Viviani (1952-). Consta di due nuclei principali di documentazione, entrambi presenti solo in copia digitale. Un primo nucleo di documenti concerne le esperienze sotto le armi e in prigionia di Antonio Viviani (8-6-1919 – 7-4-1975), padre di I.Viviani. Mobilitato in diverse unità di fanteria a partire dalla primavera-estate del 1940 sul fronte alpino occidentale (IX Settore di Copertura GaF - Guardia alla Frontiera) e dal gennaio 1941 nel I Battaglione del 49° Reggimento di fanteria “Parma”, operante nel 1941-43 sui fronti greco-albanese e jugoslavo, dopo l’armistizio, il 12 settembre 1943, Viviani venne trasferito a Corfù con la sua unità, aggregata alla divisione "Acqui". Dopo aver preso parte ai combattimenti sull’isola contro i tedeschi, fu fatto prigioniero. Sopravvissuto, il 10 ottobre, all’affondamento della nave-trasporto su cui era in trasferimento, il 10 novembre fu trasportato nella Grecia continentale e da qui, via Bulgaria e Serbia, fu poi avviato come internato militare verso l’Austria e i campi di prigionia di Kaisersteinbruch (Stalag XVIIA – dal 25-11-43) e Gneixendorf - Krems (XVIIB – dal 17-2-1944), dove rifiutò di aderire alla Rsi e fu costretto al lavoro coatto. Fuggito dal campo all’approssimarsi della liberazione, rientrò in Italia a fine agosto 1945. Nel Fondo si segnalano, in particolare, oltre a documenti relativi all’iter sotto le armi e a connessi riconoscimenti successivi al 1945, una raccolta di foto del periodo bellico scattate sui vari fronti di mobilitazione: in parte si tratta di ritratti di A. Viviani inviati ai familiari, in parte di foto di gruppo di soldati italiani in diverse località o di scorci di queste ultime. Tra i toponimi indicati nelle didascalie originali si segnalano: Petite Turrà, Punta Lamet, Gran Croce, Argirocastro, Tepeleni, Piqeras, Coriza, Poleni, Porto Edda (Saranda), Quota Monastir 731 (cimitero di guerra e, probabilmente, tomba di caduto ignoto). Il secondo nucleo di documenti è costituito da materiale di ricerca raccolto negli anni da I. Viviani per ricostruire e contestualizzare vari aspetti della vita del padre: la prigionia (saggi, bibliografie e testimonianze sull’internamento militare), l’attività sportiva, prima e dopo la guerra, come calciatore (portiere) nelle file della Nolese (attestata da varie foto, in posa e di gioco) e il lavoro postbellico alle Ferriere Fiat. In merito a questi ultimi due aspetti si segnalano alcune foto a conoscenti del padre (soprattutto concittadini di Nole) realizzate da I. Viviani nel corso di interviste effettuate nel 2015-16 e poi utilizzate nel volume IMI - I soldati che dissero no - Le vicende di Antonio Viviani Internato Militare Italiano (Neos, 2017). Tra queste, un'intervista ad Albino Sento ed Emma Buratti, presente nel Fondo in versione video (.mp4). Nel Fondo vi sono infine anche alcune foto relative alla cerimonia presso la Scuola di Applicazione di Torino nella quale, il 2-6-2015, I.Viviani ritirò la Medaglia d’Onore conferita alla memoria del padre.
1940-2015; carte senza data [1925-2015]
1
Versamenti
2015
No
Accessibile
La documentazione del Fondo è consultabile previo accordo con gli archivisti dell'Istoreto ([email protected]).
Le foto presenti in copia digitale nel Fondo sono in bassa risoluzione e talora in parte 'tagliate' rispetto agli originali cartacei. Sono presenti, in parte in diversa versione, nel volume citato nel testo.
• Ida Viviani, IMI - I soldati che dissero no - Le vicende di Antonio Viviani Internato Militare Italiano, Torino, Edizioni Neos, 2017, [Il volume utilizza anche documentazione su A. Viviani custodita presso l'Archivio di Stato di Torino]