Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia 'Ferruccio Parri'
Insmli
viale Sarca, 336 - palazzina 15 - 20126 - Milano, MI
02 64110601 02 66101600 [email protected] www.insmli.it/parrimilano
Valerio Onida, presidente
Tina Anselmi, presidente onoraria;
Alberto De Bernardi, vicepresidente;
Claudio Silingardi, direttore generale;
Marcello Flores, direttore scientifico.
Andrea Torre
su appuntamento: lunedì - venerdì: 9,30 - 17,30.
Accesso su appuntamento.
Andrea Via
da lunedì a giovedì dalle 10.00 alle 17.00.
Accesso libero, con possibilità di prestito.
1967
pubblico
ente e associazione culturale
L'Istituto nazionale è stato costituito a Milano nel 1949 per iniziativa di Ferruccio Parri, allora presidente dell'Istituto storico della Resistenza in Lombardia, e di rappresentanti degli organi direttivi degli istituti regionali già esistenti in Piemonte e in Liguria.
Scopo della sua costituzione era assicurare la raccolta della documentazione sul movimento di liberazione e promuovere la sua utilizzazione in sede di ricerca storica e di valorizzazione politica. Inizia così un'intensa opera di raccolta di documentazione degli organismi politici e militari della Resistenza e di creazione dei primi strumenti di ricerca, archivistica e bibliografica, utili a fornire un quadro sempre più ampio della documentazione e della memorialistica reperibile sul territorio nazionale. A tal fine si avvia, già dal 1949, la pubblicazione, all'inizio bimestrale, della rassegna di studi e documenti "Il Movimento di liberazione in Italia" e si promuove nel primo decennio una serie di incontri e convegni diretti a stabilire un più stretto contatto con gli studiosi operanti nelle diverse sedi di studio. Riconosciuto nel 1967 (legge 16 gennaio 1967 n. 3), come ente di diritto pubblico, abilitato a svolgere ogni forma di ricerca storica, l'Istituto ha provveduto, a partire dagli anni Settanta, tanto a rafforzarsi organicamente al suo interno, nei settori di servizio al pubblico, quanto a procedere a un ampliamento della propria area di intervento, al fine di inserire gli studi sull'antifascismo e sulla Resistenza in un contesto più vasto, "nell'ambito - come si legge nel nuovo statuto del 1970 - di una più generale considerazione della storia del fascismo e dell'Italia contemporanea". Nei primi anni Settanta, con il varo del Programma per l'attività scientifica generale, si apre un nuovo corso nella vita organizzativa e culturale dell'istituto. Guido Quazza, che succede a Parri nella carica di presidente dell'Istituto, provvede a ristrutturare i diversi settori di attività creando, fra gli altri organi consultivi interni, le Commissioni di lavoro del Consiglio direttivo: quella Archivi, presieduta da Claudio Pavone, è istituita nel 1976 e continua a operare fino ai nostri giorni, attualmente sotto la presidenza di Gianni Perona, fornendo una preziosa consulenza sui problemi generali e particolari dell'archivistica. Il patrimonio documentario - come si ricava dall'elenco ragionato che segue - tende ad arricchirsi e a svilupparsi ulteriormente con nuove aquisizioni di rilievo. L'interesse per la tematica della Resistenza resta un punto di riferimento centrale nei programmi di lavoro dell'Istituto, ma su di essa vengono ormai innestandosi iniziative che, ai vari livelli, coprono uno spazio sempre più ampio, coincidente con la storia d'Italia dal fascismo alla fine del XX secolo. La rivista "Il Movimento di liberazione in Italia" assume dapprima il sottotitolo "Rassegna di storia contemporanea" (1968), si trasforma poi in "Italia contemporanea" (1974). Acquista nello stesso tempo carattere di continuità il settore della collana storica dell'Istituto che ha pubblicato a tutt'oggi circa un centinaio di titoli comprendenti, oltre ai saggi e alle monografie, le edizioni critiche di fonti e gli strumenti di ricerca. Fra questi ultimi si segnalano come segno di continuità le Guide agli archivi della Resistenza del 1974 e del 1983, la Guida alle fonti angloamericane del 1981, le Anagrafi degli archivi del 1988 e del 1992, e l'aggiornamento delle Guide on line, avviate su base informatica alle soglie degli anni 2000, con la partecipazione di un numero sempre maggiore di Istituti associati e la formazione, al riguardo, di una nuova categoria di archivisti specializzati. Il catalogo on line dell'aggiornamento archivistico, cartaceo e iconografico, è consultabile, oltre che dalla home page dell'Insmli, ai seguenti indirizzi di rete: http://cribecu.sns.it/insmli e http://www.unesco.org/webworld: in quest'ultimo sito selezionare Unesco Archives Portal quindi a cascata Primary sources on line, Documents, Europe, Italy, Insmli.
Il nucleo originario della documentazione dell'archivio storico dell'Istituto è costituito dalle carte, già raccolte a cura dell'Istituto storico della Resistenza in Lombardia [1], del Clnai, del Cln regionale e dei Cln provinciali, comunali e aziendali e dall'archivio della Fondazione Cvl. Le carte degli organismi militari sono rappresentate dal' Archivio del Corpo volontari della libertà (1943-1947; 1950; bb. 150), costituito dalla documentazione dell'Archivio della Resistenza partigiana, formatosi per iniziativa personale di Ferruccio Parri e di Fermo Solari, cui si aggiunsero la cospicua documentazione versata dall'Ufficio stralcio del Comando delle formazioni Gl oltre che da diverse fonti private, l'intero archivio del servizio informazioni del Comando generale del Cvl e infine i documenti del Comando militare regionale ligure e del Comando militare regionale lombardo. La documentazione sugli organismi militari si completa con il fondo Brigate Garibaldi (1944-1946; 1948; bb. 6), che ha una utile integrazione nei documenti dell'Istituto Gramsci di Roma acquisiti in fotocopia in occasione della preparazione del volume sulle brigate Garibaldi, il fondo Brigata Stefanoni (1944-1946; bb. 4), ricco anche di schede personali di partigiani; il fondo Comando provinciale di Novara (1945-1946; bb. 9), con pratiche dell'ufficio stralcio oltre a documenti del Comando piazza, del Cln provinciale e di altri organismi. Tra le carte degli organismi politici, il fondo Clnai (1943-1947; bb. 66), permette una puntuale individuazione delle problematiche affrontate durante la lotta di liberazione e del lavoro di riorganizzazione e di ricostruzione affrontato dal maggio 1945 fino al suo scioglimento: molto ricca la documentazione riguardante il carteggio con i partiti, le organizzazioni di base e le principali istituzioni locali e nazionali, le pratiche per la nomina dei commissari, l'epurazione, l'assistenza. Importante per lo studio della situazione economica e produttiva italiana nel periodo clandestino e alla vigilia della ricostruzione è poi la documentazione della Commissione centrale economica (1945-1947; bb. 47), istituita nel febbraio 1945 e scioltasi alla fine del 1946, presieduta da Cesare Merzagora cui si deve il versamento delle carte [2]. L'Archivio del Cln Lombardia (aprile 1943-giugno 1946; bb. 94), riflette la struttura del Cln regionale che, nella fase clandestina, era costituito dalla Presidenza, dalla Segreteria generale (Segreteria I), e dai rappresentanti dei partiti aderenti ai Cln; nel periodo posteriore alla liberazione si aggiunsero una seconda Segreteria generale (Segreteria II), ed i Commissariati, corrispondenti ai diversi ministeri. Alla Segreteria II venne affidato il controllo dei Cln provinciali, comunali e aziendali, le cui carte confluirono, già nel giugno 1946, nell'archivio del Cln Lombardia, ma che attualmente hanno una loro collocazione autonoma e una distinta descrizione. Archivio del Cln città di Milano (aprile 1945-dicembre 1946; bb. 22): costituitosi il 23 febbraio 1945, il Cln città di Milano iniziò la sua attività in aprile, la vigilia dell'insurezione. Il fondo raccoglie un'ampia documentazione sulla nomina dei commissari straordinari di enti pubblici, sulla convalida di Cln aziendali e di categoria, e raccoglie denunce a carico di collaborazionisti. Due buste di fotografie documentano con ampiezza la ricostruzione e la ripresa della vita civile, politica e di fabbrica in Milano nell'immediato dopoguerra. Gli Archivi dei Cln rionali (aprile 1945-dicembre 1946: bb. 8), di Affori, Dergano, Genova-Ticinese, Sempione, Venezia, Villapizzone-Cagnola, Vittoria conservano i verbali, il carteggio con il Cln di Milano. Piuttosto frammentaria e incompleta è invece la raccolta degli Archivi di Cln aziendali (aprile 1945-agosto1946; bb.8), con l'unico versamento completo effettuato dalla Pirelli. Anche il fondo Archivi dei Cln comunali (1944-1947.
Bendiscioli Mario, L'Archivio dell'Istituto storico della Resistenza in Lombardia, "Il Movimento di liberazione in Italia", 1949, n. 1, pp. 32-39 e Attività dell'Istituto storico della Resistenza in Lombardia, ivi, p. 61.
L'archivio di Arialdo Banfi è stato versato, alla sua morte, in parte all'Istituto milanese per la storia dell'età contemporanea, della Resistenza e del movimento operaio e in parte all'Istituto bergamasco per la storia della Resistenza e dell'età contemporanea.